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Per vendere su Vinted devo avere la partita iva?

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Ebbene la risposta è: dipende, in alcuni casi potrebbe servire.

Cos’è Vinted?

Nel 2008 Milda Mitkute, dovendo trasferirsi per lavoro, si rende conto che possiede centinaia di abiti che non utilizza e che non può portare con sé, così crea una vetrina online dove vendere i suoi vestiti. La sua idea ha un gran successo e attira l’attenzione di giornali e televisione.

Sono gli anni in cui si comincia a parlare di economia circolare, di sostenibilità e di riciclo e la sua piattaforma contribuisce alla diffusione di questi temi, dando a tutti la possibilità di fare la propria parte, rimettendo nel mercato abiti che non utilizza.

Ad oggi Vinted è uno dei maggiori marketplace internazionali dedicato alla vendita di abbigliamento (e non solo) di seconda mano.

La mia esperienza

Io non ho centinaia di abiti che non uso, come la cara Milda, ma ad ogni cambio di stagione viene fuori qualche abito nuovo che non mi entra più o che ho acquistato ma che non ho mai indossato.

Quest’anno ho deciso che anch’io avrei provato a dare il mio contributo all’economia del riciclo e, perché no, anche a lenire i sensi di colpa per i pomeriggi di shopping compulsivo, dando un nuovo futuro ai miei abiti, così li ho messi in vendita su Vinted.

Il mio obiettivo non era fare business: ho messo in vendita solo abiti di mia proprietà, a prezzi bassi e in occasione del cambio di stagione.

Come funziona Vinted dal punto di vista fiscale?

Su Vinted ci sono tre tipi di venditori:

  1. Quelli che vendono abiti usati personali (come me)
  2. Quelli che vendono abiti usati non personali ma lo fanno occasionalmente
  3. Quelli che vendono abiti usati non personali e in maniera continuativa

Se appartieni al primo gruppo la partita iva non ti serve, non devi dichiarare nulla e l’unico caso in cui sei tenuto a compilare il modello DAC 7 (*) sulla piattaforma è se superi le 30 vendite o i 2.000 euro di transazioni nell’anno.

Anche se appartieni al secondo gruppo non ti serve aprire la partita iva perché si tratta di un’attività commerciale occasionale, devi però inserire i ricavi nella dichiarazione dei redditi e se l’importo supera i 5.000 euro l’anno devi anche versare l’inps alla gestione separata.

L’ultima categoria invece è una vera attività di impresa commerciale soggetta a tutti gli adempimenti del caso: apertura della partita iva, iscrizione in camera di commercio, inizio attività al Suap (Sportello Unico attività produttive) e iscrizione alla gestione inps commercianti.

Che ripercussioni ci sono se vendo su Vinted e ho già una partita iva?

Anche qui la risposta è: dipende.

Non c’è nessuna ripercussione sulla tua partita iva se appartieni alle prime due categorie di venditori, quelle per le quali non serve la partita iva.

Se invece appartieni alla terza categoria e hai già una partita iva, dovrai aggiungere la nuova attività alla partita iva esistente e tassare tutti i guadagni assieme. Parlane subito con la tua commercialista di fiducia, non c’è tempo da perdere.

E’ lo strumento giusto per avviare un’attività di vendita dell’usato? (Le mie considerazioni)

La mia esperienza di vendita su Vinted è stata positiva rispetto all’obiettivo che mi ero data: dare una nuova vita ai miei vestiti.

Ho concluso diverse vendite e ora i miei abiti sono in Francia, in Spagna e in varie parti d’Italia. Se metto a confronto il tempo che ho impiegato tra foto e gestione della app e l’incasso che ho avuto, posso dire che sono andata in pareggio (forse!), non ho guadagnato, ma d’altra parte non era questo lo scopo.

Discorso diverso è se stai pensando di iniziare un’attività professionale di vendita dell’usato. Allora Vinted non è lo strumento giusto per te.

Per due motivi: primo perché è uno strumento pensato per la vendita C2C (tra privati) per chi, come me, vuole vendere i suoi vestiti occasionalmente. L’app non è strutturata per venditori professionali (non in Italia per lo meno).

Secondo, perché se appoggi il tuo business su una piattaforma che non è tua e la piattaforma per un qualsiasi motivo chiude, il tuo business è compromesso.

Mi piacerebbe conoscere la tua esperienza: hai mai provato l’app Vinted come venditore o come acquirente? Cosa ne pensi?

(*) Cos’è il modello DAC 7?

La direttiva europea DAC 7 nasce con l’obiettivo di migliorare lo scambio di informazioni nel settore fiscale tra gli stati membri. Si applica alle piattaforme digitali, come Vinted, che hanno l’obbligo di inviare i dati relativi alle vendite concluse da ogni venditore allo stato membro in cui risiede.

 Si tratta di un modulo da compilare con il quale comunichi all’Agenzia delle Entrate chi sei e quanto hai incassato dalla piattaforma.

Compilare il modulo non significa avere l’obbligo di aprire la partita iva.

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