Il debutto dello scontrino elettronico.
Questo 2020, assieme ad altre sciagure anche peggiori di questa, ci ha portato l’obbligo di inviare telematicamente i corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate.
Se sei un commerciante o un artigiano, e fino a dicembre 2019 hai emesso lo scontrino o la ricevuta fiscale, sappi che da gennaio 2020 questi documenti non esistono più.
Sono stati sostituiti dallo scontrino elettronico, chiamato documento commerciale.
Quello che fa la differenza è lo strumento con cui viene emesso questo nuovo tipo di scontrino, ovvero il registratore di cassa telematico. Uno strumento che permette l’invio dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate.
La novità degli scontrini elettronici interessa anche i forfettari? La risposta è sì.
Ma non facciamoci prendere dall’ansia, amica della flat tax, perché c’è ancora un po’ di tempo per organizzarsi.
Fino al 30 giugno 2020 è possibile continuare a emettere il vecchio scontrino o la ricevuta fiscale, purché i corrispettivi giornalieri vengano inviati telematicamente entro la fine del mese successivo.
Per l’invio puoi utilizzare la procedura online messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
Quali sono le strade percorribili da luglio 2020? Ci sono due alternative.
La prima è quella di acquistare il registratore telematico.
Significa investire una somma che va dai 250 ai 500 euro. La buona notizia è che potrai usufruire del bonus fiscale, un credito d’imposta pari al 50% della spesa (fino al tetto di 250 euro). Potrai utilizzare questo credito per compensare il versamento di altri tributi. Due cose da ricordare: devi avere la fattura di acquisto e il pagamento va’ fatto con strumenti tracciabili.
La seconda soluzione è quella di emettere una fattura per ogni cliente, strada percorribile da chi ha un ristretto numero di clienti.
Tieni presente che se sei in regime forfettario non hai l’obbligo di emettere la fattura elettronica (almeno per ora).
E tu che strada sceglierai?